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Pubblicato: 18/06/2021 da redazione



"Return to play": le ultime novità sul rientro in campo degli sportivi colpiti dal Covid

Cyclette in palestraArianna Ius e Irena Tavcar

Medicina dello Sport

S.C. Centro Cardiovascolare

Ospedale Maggiore, Trieste

 

L’attuale pandemia COVID-19 ha colpito in modo significativo anche il mondo dello sport, in particolare quello agonistico, che ha subito sospensioni dell’attività competitiva e di allenamento e ha visto sempre più atleti infettati dal virus. Le conoscenze scientifiche in questo ambito sono in continua evoluzione; si pone quindi il problema per gli atleti del ritorno in campo in sicurezza. E’ noto che l’infezione da COVID-19 può decorrere in modo asintomatico o paucisintomatico, oppure essere causa di quadri clinici molto severi con necessità di ricovero ospedaliero.


Oltre all’infezione polmonare possono svilupparsi anche complicanze cardiologiche quali miocarditi, sindrome coronarica acuta, ma dopo più di un anno possiamo dire che queste sono sicuramente molto rare in quanto il virus non ha molta “simpatia “per il cuore; come si dice in gergo scientifico... non è un virus “cardiotropo”. Per quanto riguarda invece le tromboembolie il problema è sicuramente più complesso, anche frequente, però riguarda principalmente le fasi acute e gravi, solitamente ospedalizzate. Oggi si può anche dire che non sono state evidenziate nemmeno significative complicanze cardiopolmonari tardive. 


La Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI) - visto che la malattia era e resta per molti aspetti sconosciuta e non si potevano avere certezze sul suo decorso - ha proposto una rivalutazione clinica e strumentale degli atleti che hanno contratto il virus e di coloro che abbiano sviluppato una sintomatologia suggestiva in corso di pandemia.  Le raccomandazioni sono state successivamente recepite dal Ministero della Salute con la circolare del 13 gennaio 2021.


Presso la SC Cardiovascolare diretta dal dott. Andrea Di Lenarda si trova l’Ambulatorio di Medicina dello Sport, a cui accedono un elevato numero di atleti agonisti non professionisti per il rinnovo del certificato di idoneità sportiva. La visita post-Covid va eseguita non prima che siano trascorsi 30 giorni dall’avvenuta guarigione secondo la normativa vigente o comunque non prima di 30 giorni dall’avvenuta scomparsa dei sintomi per gli atleti che non hanno ricevuto una diagnosi certa mediante test molecolare.


Nel corso della visita il medico inquadrerà l’atleta in base al corredo sintomatologico che ha sviluppato e di conseguenza verranno programmati gli accertamenti opportuni.


Possono quindi presentarsi due scenari: nel primo caso, in cui il certificato di idoneità agonistica sia in naturale scadenza, andrà programmata l’usuale visita periodica (di solito annuale) di rinnovo del certificato. Nel corso della visita il paziente comunicherà l’avvenuta infezione.


Nel secondo caso, in cui il certificato sia in corso di validità, è necessario che l’atleta - dopo essere guarito dall’infezione - si sottoponga ad una rivalutazione clinica, mirata ad escludere le principali complicanze post-Covid, in particolare quelle cardio-polmonari. Alla fine dell’iter verrà rilasciato l’attestato “Return to play” che permette il rientro in campo dell’atleta.


La segreteria dell’ambulatorio di Medicina dello Sport, coordinata dalla dr.ssa Radini, riceve direttamente le richieste di visita e per tale motivo è importante che essa sia accompagnata dalla copia del certificato in corso di validità e dalla data del referto del tampone negativo o lettera di fine isolamento dell’Azienda Sanitaria.


Considerato che l'infezione da Covid-19 è una patologia recente e le evidenze scientifiche sono in continua evoluzione, gli accertamenti al momento previsti per gli atleti permettono un inquadramento completo delle principali complicanze. Per quanto si è visto, e alcuni studi lo hanno già dimostrato, queste sono veramente rarissime. La stessa FMSI in uno studio policentrico, al quale partecipa anche la Medicina dello Sport della SC Cardiovascolare, sta raccogliendo i dati degli accertamenti eseguiti per il certificato Return to Play per valutare come e se proseguire con questo protocollo e quindi possiamo aspettarci a breve delle modifiche, ma per ora chiunque abbia contratto l'infezione, anche se più di sei mesi fa, per ritornare ad allenarsi e/o gareggiare, deve seguire il protocollo prima descritto, che ribadiamo è gratuito per i minori di 18 anni. E' comunque possibile che la valutazione dell'atleta post-Covid richieda ulteriori aggiornamenti o integrazioni future che vedremo in seguito.