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Pubblicato: 17/05/2020 da redazione



In periodo di emergenza garantito comunque il 25-30% dell'attività

ripartire gradualmente i servizi del centro cardiovascolareIn seguito all’emergenza Covid-19, fino al mese di aprile la SC Cardiovascolare e Medicina dello Sport ha garantito le sole attività ambulatoriali in priorità U-urgente e B-breve dei pazienti disponibili alla loro esecuzione. Tutti coloro che si trovavano in priorità D-differita e P-programmata - sia con prenotazione CUP che per richiami di follow-up interni - sono invece stati contattati telefonicamente dagli infermieri, ed a loro è stata eseguita un'intervista strutturata riportata nella cartella Cardionet, condivisa con il cardiologo di riferimento. Lo stesso protocollo operativo è stato applicato per gli assistiti segnalati o già in carico alla Riabilitazione del Cardiopatico.

Come conseguenza di questa sistematica azione di filtro e riprogrammazione l'attività si è ridotta al 25-30% rispetto al periodo pre pandemia.
L'impatto di questa azione di rigido filtro sui servizi clinici e strumentali può avere determinato alcune conseguenze, speriamo non gravi, sui pazienti. E' per questo motivo che la grandissima maggioranza dei casi in appuntamento è stata contattata una o più volte per sincerarsi delle condizioni e per fornire i consigli più opportuni per mantenere la stabilità clinica o correggere alcune alterazioni rilevate.
D'altro canto è anche noto che in questo periodo molti pazienti cardiopatici (in particolare quelli con infarto acuto), per paura di contrarre il virus in ospedale hanno posticipato la chiamata al 112 (sperando in una spontanea risoluzione del problema) esponendosi quindi ad un rischio concreto di complicanze anche gravi. Da statistiche nazionali emerge un significativo aumento della mortalità per infarto miocardico in questi mesi di pandemia a causa della difficoltà o del ritardo nell'accesso alle cure ospedaliere.

E' perciò necessario, con la massima prudenza, ripartire gradualmente per ritornare piano piano alla normalità dei servizi garantiti prima del Coronavirus.