PARLIAMO DI SALE
Conosciuto fin dal Neolitico (10.000 anni fa), il sale inizia la sua storia nel mondo culinario con la comparsa delle prime civiltà stabili che, passando da una vita di cacciatori ad agricoltori-allevatori, cominciarono a sentire la necessità di proteggere e conservare inalterati cibi e alimenti per lunghi periodi di tempo. E’ così che il sale fu utilizzato, come metodo di conservazione, soprattutto per carne e pesce. Solo successivamente come condimento.
Il sodio è il principale catione nel liquido extracellulare nel corpo ed è un nutriente necessario per il mantenimento del volume del plasma, l'equilibrio acido-base, la trasmissione degli impulsi nervosi e la normale funzione cellulare. In soggetti sani, quasi il 100% del sodio ingerito viene assorbito durante la digestione e l'escrezione urinaria è il meccanismo principale per mantenere l'equilibrio del sodio.
LE PRINCIPALI FONTI DI SODIO
RICORDIAMO che: 1 grammo di sale corrisponde a 0,4 grammi di sodio. Cinque grammi, tra quelli naturalmente presenti negli alimenti e quelli aggiunti, cioè l'equivalente di un cucchiaino da caffè, è il quantitativo giornaliero di sale che potremmo consumare, e raccomandato dall'OMS, per non mettere a rischio il cuore e le arterie. In alcune malattie, come lo scompenso cardiaco, questo limite va ridotto ad un massimo di 3-4 grammi al giorno.
Il dato sui grammi di sale da assumere quotidianamente è stato precisato nel corso della settimana mondiale di sensibilizzazione per la riduzione dei consumi di sale, tenutasi dal 4 al 10 marzo 2019 e promossa dalla World Action on Salt & Health (WASH), che quest'anno ha rappresentato l'occasione per puntualizzare un'evidenza scientifica consolidata da anni sul ruolo che l'eccesso di sale ha assunto attraverso la dieta nell'insorgenza dell'ipertensione, tra i più rilevanti fattori di rischio cardiovascolare.
In Italia il consumo medio di sale procapite è di circa 10-15 grammi giornalieri, cioè 2-3 volte superiore a quanto raccomandato dall’OMS.
COSA FARE PER RIDURNE IL CONSUMO
Non è difficile ridurre l’apporto giornaliero di sale, soprattutto se la riduzione avviene lentamente, facendo sì che il nostro palato si adatti in modo graduale. L'obiettivo che si è posta l’Organizzazione Mondiale della Sanità è di ridurre del 30% l’introito di sale entro il 2025, per questo WASH ricorda alcune azioni:
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