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Pubblicato: 08/09/2021 da redazione



Nuovamente a Trieste la “Targa d’Oro”: dopo Fulvio Camerini e Sabino Scardi, Andrea Di Lenarda riceve il riconoscimento dell'ANMCO assieme al Generale Figliuolo

Dott. Di Lenarda riceve la targa d'oro

Un'onorificenza prestigiosa, che conferma il ruolo da protagonista della cardiologia triestina a livello nazionale. Al congresso dell'ANMCO tenutosi in questi giorni Andrea Di Lenarda, direttore della SC Cardiovascolare e Medicina dello Sport (più conosciuto in città come Centro Cardiovascolare) dell’Ospedale Maggiore, ha infatti ricevuto la “Targa d'Oro”, per avere “promosso la crescita culturale e scientifica della Cardiologia italiana”.

Un riconoscimento che ritorna sotto San Giusto dopo che, in passato, gli illustri professori Fulvio Camerini (1996) e Sabino Scardi (2003) furono insigniti della medesima benemerenza. Ma per capire del tutto l'importanza della “Targa d'Oro” bisogna sottolineare che il secondo premiato di quest'anno, fra le personalità “non sanitarie” distintesi a livello nazionale, è stato niente meno che il Generale Francesco Paolo Figliuolo, “per la sua grande opera nel controllo della pandemia da Covid-19”.

“Ricevere lo stesso riconoscimento attribuito al prof. Camerini ed al prof. Scardi, i padri della Cardiologia ospedaliera italiana, è inevitabilmente motivo di orgoglio, ma anche lo stimolo a fare ancora di più per i nostri pazienti”. Queste le parole espresse da Di Lenarda, emozionato e gratificato per la “Targa d'Oro”.

In particolare Fulvio Camerini è stato suo maestro: cosa le avrebbe detto in questo momento, dopo un'onorificenza così prestigiosa?

Più che fare tanti complimenti, Camerini avrebbe manifestato una giusta e sobria soddisfazione, ed avrebbe colto l’occasione per sottolineare che c’è ancora tantissimo da fare e da migliorare. Credo che mi avrebbe detto di pensare a qualcosa di nuovo e ancora più benefico per i nostri pazienti cronici multimorbidi. Ed in effetti a questo stiamo pensando per efficentare ulteriormente l’assistenza.

Dal 2008 lei dirige il Centro Cardiovascolare ma gli ultimi due anni sono stati senz'altro quelli più complicati...

La crisi pandemica ha messo in sofferenza l’organizzazione sanitaria anche di questa regione; la SC Cardiovascolare, grazie al grande impegno di tutti gli operatori, anche nel 2020 ha superato le 57 mila prestazioni, tenendo conto che inevitabilmente circa il 15% è stato trasformato da attività in presenza a controlli in remoto (follow-up telefonici e televisite, n.d.r.). È stata attivata, con il contributo di tutto il personale sanitario ed amministrativo, coordinato dalla responsabile infermieristica Donatella Radini, un'organizzazione di serrato filtro e controlli di sicurezza sia attraverso il contatto telefonico con tutti i pazienti che avevano/hanno una prenotazione, sia attraverso questionari e controlli all’ingresso del reparto. Inoltre, medici ed infermieri della struttura hanno supportato l’Ospedale Maggiore durante questa pandemia, partecipando all’assistenza diretta ai malati nei reparti Covid ed al supporto logistico ed organizzativo di tutte le attività di sicurezza all’ingresso del nosocomio. Nella fase di lockdown, in ogni caso, sono sempre state garantite le prestazioni con priorità urgente e breve.

Si può dire che dall'estate scorsa l'attività sia ripresa regolarmente?

Direi di sì; sempre con grande attenzione sia alla sicurezza dei pazienti che degli operatori sanitari sono ripartite le attività cliniche e strumentali, quelle di riabilitazione dei pazienti post infarto e le certificazioni di medicina dello sport. Presenza ed impegno sono stati assicurati dal personale anche nella fase di copertura dei turni nei centri vaccinali. Un'opera a 360 gradi, che ha messo a dura prova la tenuta fisica e psicologica di tutto il nostro staff, che ha saputo rispondere meravigliosamente in questa fase così delicata.

L'emergenza comunque non è ancora finita. Quali consigli per affrontare in sicurezza la vita quotidiana, rivolti soprattutto ai pazienti cardiopatici?

Raccomandiamo sempre a tutti, oltre naturalmente a vaccinarsi per il Covid,  di non abbassare mai la guardia rispetto alle proprie malattie croniche di cuore, diabete, polmone, rene, ecc, di assumere con massima attenzione i farmaci prescritti, di automonitorare peso, pressione, frequenza cardiaca ed effettuare puntualmente i controlli previsti. Sono state inevitabilmente sospese e solo in parte riprese le attività di comunità con le associazioni di volontariato (Amici del Cuore, Sweet Heart, Cuore Amico Muggia, n.d.r.). Se tutti ci vaccineremo potremo presto riprendere a fare assieme le camminate per il nostro corpo e per la nostra mente, perché l'effetto positivo della socializzazione è scientificamente dimostrato.