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Pubblicato: 14/09/2020 da redazione



Visite di idoneità agonistica: lunghe liste di attesa ma la situazione si sta sbloccando

Nell'intricata situazione legata alle visite di idoneità agonistica per svolgere attività sportiva si intravede qualche spiraglio.
In Friuli Venezia Giulia le liste di attesa più lunghe si riscontrano ormai da qualche mese a Trieste e a Pordenone e in particolare nella nostra città il solo Centro Cardiovascolare, l'unica struttura pubblica attrezzata con un ambulatorio di Medicina dello Sport, presenta in questo momento 800 richieste dalle varie Asd, in buona parte riguardanti gli atleti minorenni.
I ritardi sono sostanzialmente imputabili ad una doppia motivazione: da una parte l'emergenza sanitaria, oltre ad aver bloccato completamente il servizio per tre mesi, costringe tuttora al distanziamento sociale ed alla sanificazione fra una visita e l'altra e questo naturalmente dilata le tempistiche; per intenderci, se prima del Covid si potevano ospitare tre persone in un'ora, in questo momento è complicato visitarne più di due. La seconda causa riguarda la struttura privata che sul nostro territorio effettuava gratuitamente - in convenzione - i check up agli under 18 e che dopo il trasferimento dei propri ambulatori in altra sede necessita del riaccreditamento da parte della Regione. Procedura necessaria dopo un trasloco ma che, a tutt'oggi, non è ancora stata completata; dovrebbe comunque essere perfezionata entro settembre. Ne conseguono quindi tutti i ritardi del caso con il rischio - concreto - che nel momento della riapertura ormai imminente della stagione sportiva gli atleti con i certificati scaduti debbano aspettare per riprendere l'attività.

Questa situazione decisamente complessa, in ogni caso, potrebbe trovare una soluzione anche grazie ad una riorganizzazione che l'ASUGI sta mettendo in atto. Nello specifico, l'Azienda giuliano isontina sta ampliando gli spazi al Centro Cardiovascolare dedicati alla spirometria, che è la prova più a rischio in questi mesi di pandemia a causa dei cosiddetti droplet. Questo intervento dovrebbe consentire a breve di distribuire l’attività su più ambulatori, permettendo di aumentare in sicurezza il numero delle visite di almeno 1/3. Inoltre dal mese di ottobre la Medicina dello Sport potrà incrementare le ore di attività degli specialisti convenzionati, e questo consentirà sicuramente una ulteriore crescita degli atleti visitabili. Inoltre, è in corso di pianificazione un coordinamento fra Trieste, Monfalcone e Gorizia per creare un polo di attività che unirà le tre aree. Non più singoli ambulatori all'interno delle rispettive strutture di riferimento ma una vera e propria sinergia organizzativa, con un investimento specifico dell'Azienda per una Medicina dello Sport più integrata, rapida ed attenta ai bisogni dell'utenza, tanto più in questo periodo emergenziale.

"Si tratta di un progetto che dimostra l'attenzione verso un settore di fondamentale importanza, soprattutto in una regione ed in una città, Trieste, a grande trazione sportiva”, spiega Andrea Di Lenarda, direttore del Centro Cardiovascolare e della Medicina dello Sport dell'Ospedale Maggiore. “Sono convinto che già dalle prossime settimane, grazie all’attenzione della Direzione ASUGI ed alla nostra riorganizzazione, riusciremo ad aumentare di almeno 1/3 il numero delle visite, mantenendo in ogni caso inalterate le procedure di sicurezza per l'utenza e per il nostro personale, ancora prioritarie in questa fase così delicata e a ridosso oltretutto della riapertura delle scuole”.