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Pubblicato: 07/08/2015 da



SmartCare User Advisory Board in visita a Trieste

smart care logo

Un sole splendente e una Trieste nei suoi colori più belli hanno accolto i rappresentati della User Advisory Board (organo a cui partecipano le organizzazioni europee di rappresentanza di diverse categorie di persone e organizzazioni infermieri, anziani, pazienti, assicurazioni, imprese), venuti a visitare il FVG , capofila del progetto SmartCare, progetto della Unione Europea di assistenza sociosanitaria integrata supportata da una piattaforma tecnologica ( ICT). Il progetto si rivolge, in particolare, agli assistiti fragili con patologie croniche e bisogni socio - assistenziali . Obiettivo principale di SmartCare è quello di testare l’efficacia e l’efficienza delle tecnologie e degli interventi di teleassistenza, telecontrollo e telemonitoraggio a domicilio dei cittadini anziani fragili, integrando e arricchendo la comunicazione tra i vari attori del percorso socio - assistenziale a promozione di empowerment e self-care. L'iniziativa, che vede la partecipazione di 42 membri di 26 diverse regioni europee insieme ad associazioni, società scientifiche e utilizzatori formali e informali, è coordinata, su mandato della Regione Friuli-Venezia Giulia, dall'Azienda per l’Assistenza Sanitari n.1 - Triestina che guida il progetto sia a livello regionale che europeo. In FVG, sono stati attivati due percorsi di presa in carico, il primo a breve termine alla dimissione dall’ospedale, il secondo a lungo termine sul territorio, attraverso le segnalazioni alla continuità assistenziale per la dimissione ospedaliera e al Punto Unico di Accesso Distrettuale per il lungo termine.

La UAB è stata costituita, all’interno del progetto SmartCare, come comunità di esperti per dare voce ai bisogni e alle aspettative degli assistiti con il contributo dei rappresentanti delle associazioni di categoria (pazienti, anziani, operatori sanitari, terzo settore, ecc.). Il primo incontro si è svolto al domicilio della signora S., 89enne diabetica assistita dagli infermieri della Microarea con la preziosa presenza del volontariato. La signora, nonostante l’età avanzata, vive sola e ha dimostrato di gradire la presenza degli ospiti europei, dimostrando con orgoglio le sue capacità di autogestione nelll’utilizzo di strumenti come la bilancia, il glucometro e l’apparecchio per la misurazione della pressione. Le misurazioni sono diventate per lei un’abitudine quotidiana. “Questa cosa (SmartCare) mi rassicura molto, e poi ho un bellissimo rapporto con il ragazzo del call center”, dice la signora S. che mostra, sollevando la maglietta, anche il dispositivo di rilevamento del movimento, che dà l’allarme in caso di cadute. Anche Daniela, l’infermiera che l’assiste, conferma l’utilità dell’esperienza “Per me SmartCare è diventata un’abitudine. Si controllano velocemente i dati inviati dal sistema e siamo tutti più tranquilli”.

A qualche chilometro di distanza, il signor M., di 74 anni con broncopneumopatia cronica ostruttiva, scompenso cardiaco e diabete, vive con la moglie a due passi dal mare. “L’anno scorso sono stato in ospedale per ben 7 volte… Quest’anno, neanche una! “ Questo permette ad Agostino, l’infermiere dei servizi domiciliari, di concentrare l’attenzione sui pazienti che hanno maggiori necessità.

Nel pomeriggio, un gruppo di operatori socio-sanitari provenienti dai vari distretti del FVG che hanno aderito al progetto SmartCare si incontrano con i rappresentanti UAB presso il Centro Cardiovascolare AAS1 (CCV) – Triestina di via Slataper, 9. Donatella Radini, responsabile infermieristica del CCV e coordinatrice sanitaria del progetto, presenta la piattaforma SmartCare; il dott. Andrea Di Lenarda, direttore del CCV e responsabile scientifico del progetto, ne analizza i punti di forza e le sfide per il futuro, prima fra tutte la possibilità, per i sistemi informatici, di ‘parlare’ la stessa lingua e permettere la condivisione di dati a livello ospedaliero e territoriale. Segue una discussione vivace e interessante. I rappresentanti degli Ambiti apprezzano la possibilità di condividere le informazioni in maniera veloce e di poter così monitorare anche quei pazienti che vivono in località isolate. L’accesso integrato alla piattaforma da parte dei vari attori viene considerato un elemento importante per migliorare non solo la qualità del lavoro, ma anche per creare un reale spirito di squadra. Ed è proprio il “team spirit” ad essere particolarmente apprezzato dai rappresentanti della UAB. “Il vostro sistema è frutto di una reale integrazione”, dice Walter Atzori, membro dell’European Patients’ Forum (Forum europeo delle associazioni pazienti) ”l’entusiasmo degli assistiti e dei vostri operatori ci ha colpito molto e ha confermato come la tecnologia, per essere efficace, debba sempre essere guidata dalla persona e dalle qualità delle relazioni sociali: gran parte del successo dipende dal rapporto di fiducia che gli operatori sociosanitari riescono a instaurare con i loro assistiti. La piattaforma SmartCare, in FVG, mette la tecnologia al servizio dei cittadini e il cittadino al centro del suo percorso di cura”. La giornata si chiude con la promessa degli operatori di ritrovarsi tra breve, per condividere e aggiornare percorsi ed esperienze. Il progetto SmartCare, in FVG, continua.