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Pubblicato: 20/01/2015 da



La Pet Therapy a Trieste

Per chi convive quotidianamente con un animale domestico – pet in inglese (in Italia si stimano tra i 40 e i 45 milioni di animali domestici da compagnia) le occasioni di riconoscimento dei benefici, sulla salute psicofisica e sul benessere in generale, sono molteplici e differenziati. Relazionarsi con un cane, un gatto, o qualunque altro essere animale con cui si possa stringere un legame affettivo comporta una serie di effetti positivi, che coinvolgono la sfera emotivo-relazionale e quella fisica.


Abbiamo quindi fatto al Dott. Abatangelo, responsabile della Struttura Complessa Sanità Pubblica Veterinaria dell’Azienda ASS 1 "Triestina", Presidente della Commissione Regionale per la pet therapy istituita dalla legge regionale FVG n°8/2012 qualche domanda per capire qualcosa in più sull’ argomento.


1) Quando nasce la pet therapy?
La consapevolezza che gli animali, in particolare quelli da compagnia, hanno un’azione socializzante e talvolta anche terapeutica nei confronti dell’uomo non è un concetto nuovo.  Tuttavia, bisogna arrivare alle pubblicazioni dello psichiatra infantile Boris Levinson (1962, 1970) per ottenere una strutturazione metodologica ed una finalizzazione della Pet Therapy alla cura di specifiche patologie dell’uomo. Dagli anni ’60, il numero di pubblicazioni riguardanti l’utilizzo a fini terapeutici degli animali, è cresciuto in maniera esponenziale.  Dopo una fase di strutturazione metodologica e di finalizzazione della Pet Therapy, gli effetti positivi degli interventi assistiti con gli animali sono (finalmente) dimostrati scientificamente e si delinea il concetto di animale co-terapeuta. Tali benefici coinvolgono, infatti, non solo la sfera psicologica ma anche quella fisico-motoria dei pazienti.


2) Potrebbe spiegarci in cosa consiste esattamente la Pet Therapy e in quali pazienti viene utilizzata?
E’ più corretto parlare di Animal Assisted Therapy (A.A.A.) o Terapie Assistite con gli Animali (T.A.A.) che rappresentano gli interventi terapeutici con obiettivi specifici predefiniti, dove gli animali sono parte integrante dei trattamenti volti a favorire il miglioramento delle funzioni fisiche, sociali, emotive e/o cognitive del paziente. Le T.A.A. affiancano le terapie tradizionali e la loro gestione è a carico di équipe multidisciplinari.
Possono beneficiare degli interventi delle T.A.A., soggetti in età evolutiva con problematiche di handicap psico-fisico o disturbi comportamentali, bambini o adolescenti in situazione di disagio socio-familiare, adulti con sindromi depressive o ansiogene, persone che presentano difficoltà comunicative di vario genere, anziani in situazione di solitudine o demotivazione. Al momento, in Italia, le TAA sono state incluse nell’offerta terapeutica del Sistema Sanitario Nazionale che riconosce la Pet Therapy e prevede la sua applicazione in vari ambiti tuttavia non sono state incluse nei Livelli essenziali di assistenza (L.E.A.) come prestazione a carico del Sistema Sanitario Nazionale.
La Pet Therapy non è consigliata nei casi di zoofobie, ipocondria o immunodepressione (per la possibilità, reale o presunta, che l’animale sia veicolo di malattie), allergie specifiche, psicosi maniacali o malattie mentali gravi in cui può essere a rischio l’incolumità dell’animale. Il team multidisciplinare deve valutare attentamente ogni intervento per tutelare sia l’incolumità degli animali che dei pazienti, bisogna quindi “ritagliare” l’intervento sulle caratteristiche del paziente sciegliendo l’animale più adatto.


3) Quali sono gli animali più utilizzati nella Pet Therapy?
Cani, di cui alcune razze vengono ormai considerate “da Pet Therapy” per eccellenza (Golden e Labrador Retriever soprattutto, in considerazione della loro docilità e socievolezza). I cani sono amici dell’uomo per definizione, coinvolti in interventi con anziani ospiti di case di riposo, disabili, persone con sindrome autistica, bambini con difficoltà comportamentali, singolarmente o in gruppo; con il cane si instaura un rapporto di profonda complicità ed affetto, in cui imparare le regole di base per una relazione gratificante.


Gatti
, i principali benefici ottenibili dalla compagnia e dal contatto fisico con un gatto riguardano la sfera dei disturbi stress-correlati, disturbi depressivi, sindrome ansiogena e problematiche comunicativo-relazionali. A differenza del cane, la difficoltà del gatto a fidarsi ed affidarsi all’essere umano stimola la costanza nei rapporti, l’autocontrollo, l’impegno prolungato per ottenere risultati tangibili. Il contatto con il pelo del gatto è piacevole e distensivo, agisce sul battito cardiaco e sulla pressione sanguigna, l’emissione delle fusa dona un immediato riscontro delle attenzioni rivolte all’animale.


Cavalli
: Il cavallo è un animale dall’indubbio fascino, ed anche con esso la relazione che si può creare produce intense gratificazioni da ambo le parti; la rieducazione equestre viene utilizzata soprattutto come aiuto nella cura di disturbi muscolari, neurologici, post-trauma e nelle disabilità con forte componente fisica, anche se, in virtù del rapporto instaurabile con il cavallo, si possono prevedere anche interventi per casi di disagio e disturbi emotivo-relazionali.


Uccelli
: principalmente pappagallini e canarini, in virtù della potenzialità a stimolare l’allegria e a migliorare l’umore, vengono impiegati in progetti rivolti ad anziani e per la riduzione dell’aggressività (ad esempio nelle carceri), anche in funzione delle cure ridotte di cui necessitano e della possibilità di alloggio anche in ambienti chiusi.


Mammiferi di piccola taglia
: generalmente criceti, e porcellini d’india, adatti a persone con problemi psicologici lievi, e in generale come facilitatori relazionali (come per gli uccelli, vengono impiegati negli interventi nelle carceri).


4) Che esperienza ha il centro di Trieste?
L’Azienda per i Servizi Sanitari n. 1 Triestina (ASS 1 Triestina), in linea con la normativa regionale e coerentemente con la sua mission, ha inserito la Pet therapy tra le sue attività istituzionali . L’inizio delle attività risale al 2008 con l’attivazione di un gruppo di lavoro dipartimentale dedicato agli Interventi Assistiti con gli Animali e Zooantropologia Didattica. Il gruppo, le cui finalità sono quelle di progettare, coordinare, attuare e valutare attività di Pet-therapy, è costituito da diverse figure professionali, capaci di interagire costruttivamente secondo le rispettive competenze, ed integrato con ulteriori figure professionali individuate in funzione dei singoli progetti. In base a questi presupposti nel corso degli anni l’ASS1 ha avviato delle reti di collaborazione con vari enti (Comune di Trieste, Scuole) e associazioni per realizzare Progetti condivisi finalizzati alla realizzazione di Interventi Assistiti con Animali (IAA). Il centro inoltre si occupa di formazione. Nel 2011 è stato avviato un Corso per COADIUTORI DELL’ANIMALE SOCIALE di I Livello. Il corso si poneva l’obiettivo di formare dei coadiutori dell’animale, ovvero dei professionisti dell’equipe operativa dei programmi di Terapie Assistite con gli Animali che lavorano in sinergia con le altre professionalità coinvolte nei progetti di AAT (Medici, Medici Veterinari, Psicologi, Infermieri, Assistenti Sociali, Educatori, Fisioterapisti, Terapisti della Riabilitazione, altre professioni sanitarie).


I progetti avviati dal centro:

- Dal 2010 "Un cane per Amico" Progetto di AAA presso le residenze per anziani del comune "Gregoretti" e Casa Bartoli.
- Dal 2013 "Mi afFido a te" a seguito di una convenzione quinquennale con il comune di Trieste progetto di AAA dedicato ad anziani e disabili residenti presso le strutture residenziali del comune Gregoretti, Casa Bartoli e Residenza Campanelle "Settimana verde in scuderia" centro estivo organizzato dall’associazione sportiva dilettantistica equilandia aiastrieste onlus e l’azienda per i servizi sanitari per la promozione della salute prevedeva esperienze di accudimento di animali e vita all’aria aperta per gruppi di bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 e 14 anni. Il mandato dell’ass1 era di organizzare degli incontri alternati di ZAD e dei laboratori di educazione alimentare.
- "A spasso con Daisy": Progetto di AAA in collaborazione con il Centro Disturbi Cognitivi dell’Anziano del D4
- TAA presso la residenza per anziani “Gregoretti” per un utente donna di 86 anni con diagnosi di depressione involutiva a sfondo delirante, parkinsonismo, emiparesi dx, ridotta mobilità, presenza movimenti pendolari oscillazioni ripetute e autolesionistiche, del tronco.
- "Fiera Cavalli 2012" Partecipazione su richiesta dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZsVe) Centro di referenza nazionale per gli interventi assistiti dagli animali (pet therapy) al loro stend di Fiera Cavalli Verona. Mandato per l’ASS1 :gestione delle attività di 2 pomeriggi dedicati uno ad un target “famiglie” e uno ad una visita da parte di un’associazione che segue bambini oncologici. La Nostra Proposta Di Laboratorio: Io di cosa ho bisogno? Un incontro alla scoperta delle necessità reali dei nostri amici a 4 zampe.
- "Una squadra a 6 zampe": Progetto Educativo di Integrazione ed Inclusione scolastica, pilota approvato nel 2011 dalla Commissione Tecnico Scientifica Etica dell’IZS delle Venezie (centro di referenza nazionale per i progetti di PET THERAPY) Accolto nella nostra realtà dall’ Istituto Italo Svevo.


Obiettivi
: Sviluppo di relazioni positive all’interno della classe Incontro con la diversità e originalità di ciascuno, cambiamento di prospettiva verso la disabilità, recupero dell’autostima. Il cane diventa“motore di emozioni” condivise, il ragazzo BES sperimenta “dal vivo”, nella relazione con l’animale, la possibilità di assumere un nuovo ruolo nella classe, diventando “competente” rispetto a ciò che i suoi compagni stanno imparando durante le lezioni.


4) "Una zampa per sorridere", è il titolo di un bellissimo progetto nell’ambito del paziente cardiopatico a Trieste.
L’esperienza di “Una zampa per sorridere” si inserisce nell’ambito di una convenzione con l’associazione contro il dolore Giuseppe Mocavero, progetto di AAA per pazienti cardiopatici in fase riabilitativa post intervento chirurgico. Bisogna considerare che la riabilitazione del paziente cardiopatico prevede obbligatoriamente un’ottimizzazione della funzionalità fisica ed il mantenimento di un concomitante benessere psicologico. Queste due componenti rappresentano i due costituenti obbligatori di qualsiasi protocollo di assistenza e riabilitazione dei pazienti cardiopatici nella fase post-operatoria riabilitativa. Purtroppo nella pratica clinica quotidiana spesso è data molta importanza alla parte di riabilitazione fisica tralasciando completamente il supporto psicologico del paziente che si trova in una condizione di estremo disagio psicologico in seguito ad uno stato di malattia che riduce le sue capacità motorie e d’interazione sociale.


Gli stati emotivi che più di frequente sono manifestati dai pazienti cardiopatici durante la fase riabilitativa post-operatoria sono l’ansia, la rabbia e la depressione. Questi fenomeni sono collegati alla paura che accada un altro episodio patologico (es. infarto), a un rallentamento generale delle attività quotidiane imputabile alla malattia e a uno stato generale di sconforto e pessimismo legati a un evento patologico repentino che ha cambiato le normali condizioni d’interazione psico-sociale del paziente. Questi stati emotivi negativi spesso influiscono negativamente sulla motivazione del paziente a compiere una corretta riabilitazione fisica che in una sorta di circolo vizioso prolunga il tempo di recupero post-operatorio ed influisce negativamente sullo stato emozionale già spostato su di un asse di negatività nella fase post-chirurgica. Il paziente tende a somatizzare la malattia cardiopatica che colpisce la persona nella sua interezza: spesso emerge la paura di non poter essere più la stessa persona di prima e di non poter
ripristinare quelli che erano i suoi ruoli normali in ambito familiare e lavorativo.


Il supporto delle AAT al normale protocollo medico riabilitativo aumenta la motivazione del paziente ed integra dal punto di vista del supporto psicologico il protocollo riabilitativo che a questo punto diventa anche psico-sociale. Gli effetti benefici delle AAT per i pazienti cardiopatici in ambito fisiologico medico sono evidenti e facilmente aggredibili dal punto di vista sperimentale e già dagli anni ’80 è chiaro che l’interazione con gli animali, nell’accezione più ampia del termine, ha dei risvolti terapeutici positivi in questa categoria di pazienti. Ad esempio, uno degli studi maggiormente citati nell’ambito dell’efficacia medico clinica delle AAT, pubblicato da Friedmann et al. (1980) dimostra che i possessori di un animale domestico ricoverati in unità coronarica hanno una speranza di vita maggiore rispetto ai pazienti che pur essendo stati ricoverati per la stessa patologia, non possiedono alcun animale domestico; inoltre, la pressione arteriosa delle persone diminuisce quando nella stanza è presente un animale domestico e tale diminuzione risulta ancor più significativa quando le persone accarezzano l’animale domestico.


Gli effetti delle AAT in ambito psicologico sono più difficili da valutare sperimentalmente ed infatti solamente negli anni ’90 vengono pubblicati i primi lavori scientifici con design sperimentale idoneo che provano l’efficacia psicologica delle AAT in determinati ambiti della disabilità psichica e del disagio psicologico (Holcomb & Meacham 1989). Tuttavia, già nel 1996, seppur in altre categorie di pazienti, Crowley-Robinson et al. (1996) hanno dimostrato mediante uno studio controllato a lungo termine gli effetti positivi in ambito psicologico dell’interazione con i cani (Zucca, 2010). Con particolare riferimento alla tematica del progetto applicativo, Cangelosi e Sorrell (2010) hanno dimostrato l’efficacia psicologica delle passeggiate terapeutiche effettuate in compagnia dei cani.


di Abatangelo Corrado*, Marta Gigli** e Giorgio Faganello**

* Responsabile della Struttura Complessa Sanità Pubblica Veterinaria dell’Azienda ASS 1 "Triestina", Presidente della Commissione Regionale per la pet therapy

** Specializzanda in Cardiologia presso Centro Cardiovascolare, Azienda ASS 1 "Triestina"

** Cardiologo presso il Centro Cardiovascolare, Azienda ASS 1 "Triestina"