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Il 15 Settembre 2015

Camminare con una leggenda: Claudio Sterpin (prima parte)

Foto Premiazione 85
Claudio Sterpin, classe 1939, non ha vissuto una sola vita, ma almeno due, o forse anche tre o quattro. Di sicuro, nella sua vita ha camminato come due o tre di noi comuni mortali, accumulando oltre duecent o milioni di passi, un piede davanti all’altro, un pensiero dopo l’altro; una “persona normale”, come lui stesso ama definirsi, con un fisico decisamente eccezionale, e con una mente capace di motivare e di auto motivarsi, una fame e una curiosità di vivere che lo rendono unico.



Lo incontro al Centro Cardiovascolare, durante una delle sue riunioni organizzative fatte con l’Ambulatorio Infermieristico e l’instancabile Donatella Radini per definire i dettagli dell’iniziativa “Cammina per il tuo Cuore”: otto incontri-cammino organizzati dal Centro Cardiovascolare (Direttore dott. Andrea Di Lenarda, cardiologo e maratoneta), con la collaborazione tecnica dell’Associazione Sportiva Trieste Atletica sulla pista ciclopedonale “Giordano Cottur” di Trieste per riattivare cuore e mente, socializzare, ritrovarsi e conoscere meglio le ricchezze storiche, culturali e paesaggistiche della nostra bella città e le tante occasioni di benessere e di svago naturale che Trieste offre a noi che siamo così fortunati da viverci.


Gli chiedo se ha tempo per fissare un appuntamento per una breve chiacchierata per capire meglio l’uomo dietro alla leggenda di un atleta che ancora detiene il primato della 24 ore in pista. Sorride con un sorriso che illumina i capelli grigi e lo fa ritornare ragazzo e mi dice “Io non ho mai tempo per fare niente, ma trovo sempre il tempo per fare tutto; organizziamoci e troviamoci!”. Si capisce subito che è un uomo abituato a risolvere i problemi, a non coltivare dubbi, tenace e generoso. Donatore di sangue, Amico del Cuore, Azzurro Italiano e Cavaliere Ufficiale al Merito della Repubblica, è riuscito anche a vincere quest’anno una medaglia d’oro nella mitica Olimpiade delle Clanfe di Trieste (le clanfe sono i tuffi tipicamente triestini , nati allo scopo di produrre lo schizzo più alto possibile che a Trieste rappresentano un’occasione di divertimento, movimento e amicizia) nella categoria UFO, con un tuffo difficile, carpiato all’indietro, che Claudio racconta con semplicità: “Mio padre mi portava al mare e la prima volta che mi sono tuffato non sapevo proprio come fare. L’acqua però mi è sempre piaciuta molto. Ho scelto il modo che mi sembrava più facile, tuffandomi di spalle… e così ho sempre fatto da allora; niente di speciale, per me, ho sempre pensato che fosse solo il modo più semplice di buttarsi in mare; poi quest’anno mi hanno detto che è un tuffo per niente facile ed è per questo che ho vinto!”. È questa intelligente semplicità che lo rende simpatico e accattivante. Ti racconta delle tante sue vittorie (la 28 ore di Roubaix, il primato mondiale delle 24 ore di marcia su pista tanto per citarne un paio) e dell’orgoglio per avere concluso per ben tre volte la famosa Parigi-Colmar, 500 km di sudore, stanchezza, dolore e determinazione.


Foto M. CarsoClaudio, però, trova il modo per motivare anche chi pensa sia troppo tardi per iniziare il viaggio verso una meta di maggiore benessere e salute. “Vorrei seminare proprio questo pensiero: non è mai troppo tardi per imparare a camminare, così come non è mai troppo tardi per imparare a leggere o a scrivere. L’importante è partire, fare il primo passo e farlo nel modo giusto: scarpe comode e niente borse sulla spalla. Camminare per un 30-45’ almeno 4 volte alla settimana con una buona andatura, ognuno col suo ritmo, né troppo lento (Claudio lo chiama “da funerale”), né troppo veloce. Fermarsi a guardare le vetrine non è camminare, ci si stanca e basta. Bisogna decidere di camminare e farlo. E trovare la propria motivazione: ognuno di noi ha bisogno della sua carota… Chi lo fa per la salute, chi per essere più bello, chi per garantirsi una vecchiaia più sana e con meno acciacchi.”

Alla fine del nostro primo incontro gli dico che sono davvero fuori forma e che parteciperò sicuramente alle Camminate per il tuo Cuore, ma che andrò piano. “Bene”, mi dice Claudio guardandomi dritta negli occhi “starò in fondo, allora, così non ti lasceremo sola”. La forza delle gambe risiede tutta nel cuore.


Grazie, Claudio.



Autore: Dott. Kira Stellato